L’articolo è diviso in due parti. La prima parte è un’analisi teologica dell’antico testo sinodale, mentre la seconda riguarda la nuova interpretazione del contenuto teologico (pneumatologico) delle espressioni e termini sinodali. La pneumatologia del Sinodo è unita integralmente alla trinitologia. Lo Spirito Santo viene trattato come una persona nella simfonia di Dio uno e trino. Dal Padre e dal Figlio si distingue dalla propria “ipostasi-sostanza”. Nella divina e trinitaria simfonia lo Spirito Santo possiede il suo proprio posto e la sua gloria la quale condivide con il Padre e Figlio. Le formule sinodali non toccano il problema della processione dello Spirito Santo, ma si concentrano sulla descrizione o definizione della sua persona e sugli effetti del suo agire. La persona dello Spirito è prima di tutto il dono, perchè viene dato dal Padre e Figlio. È pure il Consolatore (Paracleto) il quale ci consola e intercede per noi presso il Padre. Nello stesso tempo il Paracleto ci ispira al credere e ci conduce alla preghiera. Tale funzione deriva direttamente dal fatto che lo Spirito Santo è l’amore personificato. Ne risulta che soltanto l’amore può dare la vera consolazione della riconcilazione e solo l’amore può accendere la vera vita della fede. La persona dello Spirito è la persona Santa (to hágion), ciò indica il sua ruolo della santificazione. La presenza dello Spirito Santo in noi ci santifica perchè ci conduce dal di dentro alla obedienza del Padre. La presenza dello pirito Santo nei credenti è una presenza nuova, perchè grazie allo Spirito Santo diventiamo la creatura nuova. Allora noi non apparteniamo più a noi stessi ma solo al Dio unico e trino. Infine la Spirito Santo viene chiamato lo Spirito della verità, perchè ci conduce alla verità attraverso l’amore. Lo Spirito della verità ci porta al Figlio il quale è la verità e ci forma secondo l’immagine del Figlio.